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    29 Maggio 2023 news

    La BAOS (brachycephalic airway obstructive syndrome) o Sindrome Brachicefalica, è una condizione patologica che interessa prevalentemente cani brachicefali (bouledogue francese, bulldog inglese, carlino, pechinese…).

    Anche i felini possono essere colpiti, in particolare gatti di razza persiana o esotici. Questa condizione è caratterizzata da un insieme di anomalie anatomiche congenite quali: stenosi delle narici, palato molle allungato e ipoplasia della trachea. Tali alterazioni causano un minor e difficoltoso passaggio dell’aria nelle basse vie aeree e hanno gravi ripercussioni sulla funzionalità delle cartilagini laringee fino al collasso. Nel tempo si assiste ad aggravamento delle problematiche respiratorie fino a svenimenti e colpi di calore, nonché all’insorgenza di problematiche gastroenteriche come gastriti, esofagiti e reflusso gastro esofageo. Per prevenire la progressione della patologia vengono eseguiti interventi di correzione mediante laser chirurgico delle anomalie anatomiche che stanno alla base della sindrome, cioè la plastica delle narici e l’accorciamento del palato molle, ed in contemporanea viene eseguito un esame endoscopico delle prime vie aeree per valutare la presenza e la gravità del collasso laringeo. Questo intervento permette di migliorare la qualità di vita dell’animale andando a ripristinare il normale passaggio dell’aria nelle prime vie aeree. Hai una razza a rischio? Non esitare, prendi un appuntamento per parlarne con lo specialista. 

     

     

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    10 Febbraio 2021 news

    Il microchip è una capsula delle dimensioni di un chicco di riso che viene inoculata nel sottocute,
    serve ad identificare il proprio animale domestico cane, gatto, furetto (Legge n 281 del 14 Agosto 1991). Infatti se è noto che il microchip è diventato obbligatorio nel cane, da diversi anni, recentemente in regione Lombardia è stata introdotta l’obbligatorietà anche per i gatti di proprietà
    (https://www.anmvioggi.it/rubriche/regioni/69019-microchip-nelgatto-la-lombardia-conferma-obbligo.html; art i c o l o 3 7 h a modificato l’articolo 105 (Obblighi e divieti) della legge regionale 33/2009)

    Si tratta in ogni caso di un’operazione semplice (iniezione) effettuata tramite una siringa apposita contenente il microchip e che in genere non necessita di sedazione o anestesia per l’animale a cui è destinato.

    Il microchip, una volta inoculato, può essere letto tramite un transponder. Il codice numerico rilevato viene inserito in anagrafe (www.anagrafecaninalombardia.it) e con esso vengono inseriti i dati anagrafici ed i recapiti del legittimo proprietario oltre che i dati relativi all’animale a cui è stato applicato (specie, razza, sesso, data di nascita, nome etc.). In questo modo, qualora l’animale dovesse scappare o perdersi accidentalmente, i veterinari autorizzati possono leggere il microchip e quindi risalire al legittimo proprietario.

    E’ importante segnalare al proprio veterinario o all’ATS di competenza eventuali cambi di residenza o luoghi di detenzione del proprio animale, così come segnalare i cambi di proprietà. Tutta la modulistica necessaria è presente sul sito della propria regione, nel nostro caso (www.anagrafecaninalombardia.it)

    Per ulteriori informazioni non esitate a contattare il vostro veterinario di fiducia.

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    12 Giugno 2019 news

     La tiroide è una ghiandola posta nella regione del collo del gatto: è formata da due lobi distinti, fusiformi, che si trovano al di sotto della superficie cutanea, ventralmente e lateralmente ai primi anelli tracheali, caudalmente alla laringe. Ad ogni lobo tiroideo sono associate due ghiandole paratiroidee, una craniale ed esterna, e l’altra situata internamente alla ghiandola, in posizione caudale (10. Pelagalli G.V., Botte V.: ”Anatomia Veterinaria sistematica e comparata”. Edi-Ermes, Milano, 1999, 346-350).ti 

     L’ipertiroidismo è un disordine endocrino dei gatti anziani dovuto ad un’iperproduzione e secrezione di ormoni tiroidei T3 e T4, in questa condizione patologica uno solo o entrambi (70% dei casi) i lobi tiroidei aumentano di dimensioni. 

    L’ipertiroidismo felino è una delle patologie endocrine più diffuse del gatto anziano, in genere le masse tiroidee sono adenomi ormono-secernenti benigni (95%), non invasivi, di piccole dimensioni e bilaterali (70%) (Nelson R.W.: “Patologie della tiroide”. In: Nelson R.W., Couto C. G.: Medicina interna del cane e del gatto. Elsevier Italia, Torino, 2006, 714-750; Zwingenberger A., Wisner E.: Neck. In: Penninck D., D’Anjou M.A. “Atlas of Small Animal Ultrasonography”,. Wiley-Blackwell, 2008, 98- 100, 109-110, 113-114.). 

    Gli ormoni tiroidei sono essenziali per la crescita normale delle cellule corporee; aiutano a regoalre il metabolismo proteico, dei grassi e dei carboidrati a livello cellulare e sono coinvolti nella regolazione della produzione di calore e del consumo di ossigeno e quindi in una serie di processi metabolici; un eccesso di ormoni tiroidei di conseguenza colpisce tutto l’organismo inducendo una disfunzione multisistemica e manifestazioni multiple. La sintomatologia più comune è la seguente: 

    – perdita di peso (90-98% dei casi) 

    – polifagia (49% dei casi) 

    – vocalizzazioni notturne 

    – aumento della sete e della minzione (poliuria, polidipsia 60 % dei casi) 

    Accanto a questa sintomatologia possono intervenire altre manifestazioni meno frequenti, quali: cute e mantello danneggiati con aree alopeciche (eccessivo leccamento), presenza di forfora, crescita eccessiva delle unghie; le feci possono essere volumonose, maleodoranti o anche diarroiche; a volte sono associati episodi di vomito, aggressività, iperattività, atrofia delle masse muscolari con difficoiltà a saltare . (J Vet Intern Med. 2016 Nov;30(6):1780-1789. doi: 10.1111/jvim.14591. Epub 2016 Sep 26. “Evaluation of Body Weight, Body Condition, and Muscle Condition in Cats with Hyperthyroidism”. Peterson ME, Castellano CA, Rishniw M.) 

    La diagnosi può essere eseguita in seguito ad un attento esame clinico: la palpazione della tiroide può essere d’aiuto rilevando la presenza di noduli tiroidei, ma soprattutto tramite il dosaggio dell’ormone tiroideo T4 di semplice esecuzione con un campione di sangue, in associazione a questo è consigliabile valutare la funzionalità renale, epatica ed effettuare un emocromo, parametri che possono presentare alterazioni in seguito all’ipertiroidismo. 

    Qualora fosse confermato l’ipertoridismo è possibile intraprendere una terapia medica con farmaci antitiroidei che hanno un’azione di blocco della conversione del T3 in T4 e possono essere somministrati a lungo termine, in alcuni casi è preferibile ricorrere alla tiroidectomia (asportazione chirurgica della ghiandola). 

    I farmaci più comunemente utilizzati sono il tiamazolo, il carbimazolo e il metimazolo. Una volta intrapresa la terapia medica è importante monitorare il parametro T4 e la funzionalità renale all’inizio ogni 3 settimane fino al raggiungimento di una condizione eutiroidea (parametro nei range di normalità) e quindi distanziare i controlli ogni 3-6 mesi (Supplemento (Aprile 2002) a Veterinaria, Anno 16, n. 1, Febbraio 2002 81 “La terapia medica dell’ipertiroidismo felino” Ellen N. Behrend, VMD, MS Auburn University. 

     

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    9 Giugno 2019 news

     La prostata è un organo sessuale maschile di forma ovalare posto tra il retto ed il collo della vescica, dove avvolge l’uretra prossimale. 

     ANATOMIA DELLE PROSTATA DEL CANE (PROSTATE GLAND=PROSTATA) 

     

    Nel cane maschio adulto intero (oltre i 5 anni) può andare incontro a diverse patologie tra cui l’iperplasia prostatica benigna (IPB) e la prostatite (stato infiammatorio) quest’ultima spesso conseguenza della prima. (Barsanti J, Finco DR: Medical management of canine prostatic hyperplasia, in Kirl RW (ed): Current Veterinary Therapy XII. Philadelphia, WB Saunders Co, 1995, pp 10033-1034). 

    Può esserne soggetto il 95% dei cani maschi adulti interi di età superiore ai 9 anni (Gobello C; Yanina C.: Supplemento a Veterinaria anno 16 n 3 ottobre 2002). 

    Queste due condizioni patologiche portano ad un aumento di dimensioni della prostata con conseguente sintomatologia clinica in alcuni casi anche grave: ematuria, infezioni secondarie alle vie urinarie, difficoltà alla minzione e alla defecazione, ipertermia, dolorabilità addominale con conseguente disappetenza e malessere generale. 

    La diagnosi dell’iperplasia prostatica benigna è basata sulla visita clinica e sulla comparsa di sintomi clinici tipici. I parametri ematochimici in genere sono normali, mentre i campioni di urine possono contenere sangue associato a piuria (Gobello C; Yanina C.: Supplemento a Veterinaria anno 16 n 3 ottobre 2002). 

    In corso di visita con sintomatologia evidente e riferibile a iperplasia prostatica benigna e/o a prostatite la diagnosi definitiva si ottiene con l’ecografia. 

    Esiste un parametro ormonale (CPSE = arginina prostato-specifica) che, paragonata al PSA dell’uomo, ci consente di monitorare la funzione prostatica in maniera precoce prima della comparsa della sintomatologia e quindi prima che il cane stia male. E’ sufficiente un prelievo di sangue ed in base al suo risultato verrà valutato se è necessario o meno effettuare un’ecografia di controllo. Il CPSE consente quindi una diagnosi precoce dell’iperplasia prostatica benigna diminuendo il rischio di incorrere in prostatite.

     

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    12 Maggio 2019 news

    Con la primavera inizia la “stagione a rischio” parassiti: filaria, parassiti intestinali, strongili polmonari (malattia emergente ed insidiosa) ed ectoparassiti (pulci/zecche) ricordiamo ai nostri pazienti e ai loro proprietari che è consigliabile effettuare un’adeguata profilassi, sia per il cane che per il gatto. 

    Sono disponibili diversi farmaci, alcuni anche con copertura a 360 gradi, a seconda dello stile di vita del vostro pet (indoor o outdoor) da poter attuare. 

    Per ulteriori informazioni non esitate a contattarci! 

    Lo staff medico 


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